Un discorso che indica una strada E una responsabilità

Un discorso che indica una strada E una responsabilità
DI ELISABETTA TRENTA
EX MINISTRA ITALIANA
AISC News.. Il Presidente Sergio Mattarella, parlando al Bundestag, ha detto parole che non possiamo permetterci di ignorare.
Parole che, da chi ha servito lo Stato e continua a farlo con convinzione, sento molto vicine.
📌 𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝟗𝟎% 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐢.
Questo dovrebbe bastare a capire che non esistono guerre “necessarie” o “inevitabili”: esistono scelte politiche. E chi fa politica ha il dovere di mettere la vita delle persone davanti a tutto.
📌 𝐋𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐠𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐞.
Lo è sempre stato. Lo è oggi. E serve dirlo chiaramente mentre nel mondo tornano tentazioni autoritarie, chi sogna la forza come soluzione, chi pensa che si possa “amare la bomba”.
No: la democrazia si difende costruendo pace, non inseguendo modelli di potenza.
📌 𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞.
Un gesto coraggioso, di verità.
Solo chi riconosce gli errori del passato può avere la forza morale per guidare il futuro.
E questo vale anche per la politica di oggi: senza memoria non c’è credibilità.
📌 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚. 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐥𝐨𝐠𝐚𝐧, 𝐦𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞.
Mattarella lo ha ricordato: l’Italia e la Germania sono diventate grandi scegliendo l’unità europea, non la chiusura sovranista.
Chi oggi propone scorciatoie e nostalgie travestite da modernità sta raccontando un’illusione pericolosa.
L’Europa non è un limite: è la nostra garanzia di pace, sicurezza, diritti.
Per questo, oggi più che mai, serve una politica che costruisca futuro senza alimentare paure.
Una politica che torni a essere seria, responsabile e con lo sguardo lungo.
Perché la pace non è un’utopia: è un lavoro quotidiano, fatto di istituzioni solide, cooperazione e scelte coraggiose.
Io penso che l’Italia debba stare esattamente qui:
𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚. 𝐒𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞.



