Poesia

 L’ESERCITO EGIZIANO RIVELA UNA NUOVA TUTA TERMICA “MANTELLO NASCOSTO” CONTRO I DRONI

L’ESERCITO EGIZIANO RIVELA UNA NUOVA TUTA TERMICA “MANTELLO NASCOSTO” CONTRO I DRONI

di Chiara Cavalieri

AISC News.. L’Egitto entra ufficialmente nella corsa globale alla mimetizzazione multispettro. Durante la fiera internazionale della difesa EDEX 2025, il Ministero della Produzione Militare ha presentato per la prima volta una tuta termica avanzata capace di ridurre in modo significativo la traccia infrarossa del combattente, rendendolo molto più difficile da individuare da droni, telecamere FLIR e sistemi di puntamento sensoriale.

La tuta, sviluppata dal Centro di Eccellenza Scientifica e Tecnologica, rappresenta un salto qualitativo per l’industria militare egiziana: non si tratta di un semplice prototipo dimostrativo, ma di un progetto basato su ricerca applicata, sviluppo di materiali compositi e integrazione di nanostrutture mirate alla dispersione del calore corporeo.

COME FUNZIONA LA NUOVA TUTA TERMICA

Il tessuto è costituito da più strati di fibre sintetiche e nanomateriali progettati per:

• interrompere la radiazione termica naturale del corpo umano
• alterare la firma termica della testa e del torso
• confondere i sensori termici dei droni da ricognizione
• ridurre il rischio di identificazione per cecchini e operatori

Gli esperti precisano che l’obiettivo non è creare “invisibilità totale”, ma una significativa riduzione della traccia termica, sufficiente a depistare i sistemi di targeting moderni, soprattutto in scenari operativi aperti.

UNA RISPOSTA DIRETTA ALLA GUERRA MODERNA

L’adozione di questa tuta arriva dopo le lezioni apprese dai recenti conflitti, in particolare la guerra in Ucraina, dove i droni termici di piccole dimensioni hanno rivoluzionato tattiche, ricognizione e precisione degli attacchi.
Per questo motivo il mantello egiziano è pensato in primo luogo per:

• unità di cecchinaggio
• ricognizione e osservazione
• forze speciali
• combattenti esposti al rischio di droni FPV o droni suicidi

La tuta crea una sorta di “immagine termica fuorviante”, rendendo il soldato un bersaglio molto meno definito e quindi più difficile da tracciare.

PARTE DI UN PACCHETTO DIFENSIVO PIÙ AMPIO

La nuova mimetizzazione termica si inserisce in una strategia più ampia portata avanti dall’Egitto negli ultimi anni per contrastare la crescente minaccia dei droni. Tra i sistemi sviluppati recentemente figurano:

• sistemi di disturbo elettronico come Hares-2
• sistemi di ingaggio a corto raggio X29
• nuove capacità di allerta e tracciamento
• soluzioni di mimetizzazione dedicate a mezzi e personale

L’obiettivo è costruire un “ecosistema integrato” di difesa attiva e passiva, capace di proteggere sia le infrastrutture che il personale militare.

UN SEGNALE DELLA CRESCENTE CAPACITÀ TECNOLOGICA EGIZIANA

L’annuncio di questa uniforme conferma che l’industria militare egiziana sta entrando in settori tecnologici fino a poco tempo fa riservati a un ristretto numero di eserciti avanzati.
Il passo verso materiali intelligenti, nanocompositi e sistemi di “guerra sensoriale” colloca l’Egitto nel gruppo di Paesi che stanno già sviluppando la prossima generazione di equipaggiamenti individuali.

Nonostante l’efficacia finale dipenda sempre dalle condizioni operative sul campo, la presentazione a EDEX 2025 indica che l’Egitto non intende restare indietro di fronte alla rivoluzione tattica imposta dall’uso massivo dei droni.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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Noha Iraqi

نهى عراقي.. ليسانس أداب.. كاتبة وشاعرة وقصصية وكاتبة ومحتوى وأبلودر

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