IL CAIRO E BEIRUT RAFFORZANO IL FRONTE DELLA SOVRANITÀ: SISI E AOUN RIBADISCONO CHE LE ARMI APPARTENGONO SOLO ALLO STATO LIBANESE

IL CAIRO E BEIRUT RAFFORZANO IL FRONTE DELLA SOVRANITÀ: SISI E AOUN RIBADISCONO CHE LE ARMI APPARTENGONO SOLO ALLO STATO LIBANESE
di Chiara Cavalieri
BEIRUT. In una fase di crescente fragilità politica e sociale, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il comandante dell’esercito libanese – oggi presidente ad interim – generale Joseph Aoun hanno riaffermato un principio considerato vitale per il futuro del Libano: il monopolio dello Stato sulle armi è una linea rossa che non può essere oltrepassata.
La telefonata, avvenuta in occasione dell’82º anniversario dell’indipendenza libanese, assume un significato particolare in un Paese dove il controllo delle armi rappresenta il nodo centrale della sua crisi istituzionale e della sicurezza interna.
Sisi: “Sovranità libanese e Risoluzione 1701 devono essere rispettate”
Durante il colloquio, Sisi ha sottolineato:
• Il pieno sostegno dell’Egitto alla sovranità del Libano
• La necessità di implementare integralmente la Risoluzione 1701
• L’urgenza di limitare il possesso delle armi alle istituzioni statali
• Il supporto al governo libanese nel preservare stabilità e integrità territoriale
Il presidente egiziano ha inoltre evidenziato il «crescente slancio» delle relazioni bilaterali, confermando il ruolo del Cairo come attore stabilizzatore nel Levante.
La risposta di Joseph Aoun: “Profonda gratitudine al Cairo”
Il generale Aoun ha espresso gratitudine per:
• Le congratulazioni per l’anniversario dell’Indipendenza
• Il sostegno costante dell’Egitto all’esercito libanese
• Il contributo del Cairo alla stabilità regionale
• La difesa della sovranità del Libano nei consessi internazionali
Aoun ha ribadito l’impegno del Libano a rispettare la decisione di limitare l’uso delle armi allo Stato e alle sue istituzioni legittime.

La missione diplomatica egiziana: Abdel-Aty in visita a Beirut
Parallelamente alla telefonata, il Ministero degli Esteri egiziano ha annunciato la prossima visita a Beirut del ministro Badr Abdel-Aty.
La missione punta a:
• Sottolineare il sostegno dell’Egitto al Libano
• Rafforzare la cooperazione bilaterale
• Consultarsi sugli sviluppi politici e di sicurezza
• Difendere l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale del Paese
• Sostenere l’esercito libanese e le istituzioni di sicurezza
Il Cairo conferma così la propria centralità negli equilibri del Levante.
Un anniversario segnato dalla crisi
La telefonata arriva mentre il Libano celebra un 82º anniversario dell’Indipendenza tra i più modesti degli ultimi decenni.
Le celebrazioni sono state ridotte a causa di:
• Un collasso economico senza precedenti
• Interruzioni diffuse dell’energia elettrica
• L’aggravarsi della crisi dei rifugiati siriani
• L’impasse politica che paralizza le istituzioni
Il Paese attraversa una delle sue fasi più difficili dalla guerra civile.
Il contesto militare: più truppe nel sud del Libano
La telefonata arriva anche dopo:
• La visita al Cairo del nuovo comandante dell’esercito libanese
• L’annuncio dell’invio di 5.000 nuovi soldati nel sud del fiume Litani
• L’avvio operativo della prima fase della Risoluzione 1701
L’obiettivo è rafforzare la presenza statale nel sud del Libano, ridurre il rischio di escalation con Israele e consolidare il coordinamento con UNIFIL.
Il messaggio è chiaro:
SENZA IL CONTROLLO ESCLUSIVO DELLO STATO SULLE ARMI, NON PUÒ ESSERCI STABILITÀ NÉ SOVRANITÀ PER IL LIBANO.
In un Levante attraversato da tensioni, crisi economica e instabilità, l’Egitto si propone come partner centrale nel sostenere il Libano nel percorso verso sicurezza, riforme e ricostruzione istituzionale.
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