Egitto e AIEA rilanciano la cooperazione sul nucleare: focus sull’impianto di Dabaa e sul dossier iraniano

Egitto e AIEA rilanciano la cooperazione sul nucleare: focus sull’impianto di Dabaa e sul dossier iraniano
di Chiara Cavalieri *
AISC News.. IL CAIRO-L’Egitto rafforza il dialogo con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.
Il ministro degli Esteri Badr Abdel-Aty ha avuto un colloquio telefonico con il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, per discutere sia della cooperazione bilaterale nell’ambito degli usi pacifici dell’energia atomica, sia del delicato dossier nucleare iraniano, tornato nuovamente terreno di tensione internazionale.
Secondo una dichiarazione diffusa dal Ministero degli Esteri egiziano, il confronto ha ribadito l’importanza della partnership tra Il Cairo e l’AIEA, in particolare per quanto riguarda il megaprogetto della centrale nucleare di Dabaa, definita un modello di cooperazione a livello internazionale e destinata a diventare uno dei poli energetici più avanzati del Mediterraneo.
Dabaa, il simbolo dell’ambizione energetica egiziana
Il ministro Abdel-Aty ha sottolineato il ruolo centrale dell’Agenzia nel quadro del sistema di verifica previsto dal Trattato di Non Proliferazione (TNP), ribadendo la posizione egiziana a favore del principio di universalità del Trattato e della sua funzione di pilastro del regime globale di non proliferazione.
Il progetto di El Dabaa, realizzato in collaborazione con la Russia, è oggi considerato il più grande impianto nucleare del pianeta per estensione geografica. Situata sulla costa mediterranea, la centrale rappresenta un tassello fondamentale del piano energetico egiziano basato sulla diversificazione delle fonti e sulla transizione verso energia pulita e sostenibile. Solo lo scorso mese è stato installato il nucleo del primo reattore, segnando un’accelerazione importante dei lavori e dell’intero programma.
Il dossier iraniano: mediazione egiziana per evitare un’escalation
Nel corso della chiamata, Abdel-Aty e Grossi hanno affrontato anche la questione del programma nucleare iraniano, in una fase di instabilità dopo il recente collasso dell’accordo raggiunto al Cairo lo scorso ottobre.
L’Egitto, che negli ultimi mesi ha agito come mediatore tra Teheran, AIEA e Paesi occidentali, ha svolto un ruolo decisivo nella riapertura del dialogo, culminata nella firma di un’intesa provvisoria per la ripresa della cooperazione tecnica. Tuttavia, l’accordo è crollato dopo l’attivazione del cosiddetto meccanismo di attivazione, che ha riacceso tensioni e sfiducia.
Abdel-Aty ha richiamato l’importanza di evitare l’escalation, rafforzare i canali diplomatici e creare condizioni favorevoli alla ripresa dei negoziati. Obiettivo finale: un accordo globale capace di tutelare gli interessi di tutte le parti e sostenere la sicurezza e la stabilità regionale, oggi fortemente minacciate.
L’Egitto tra diplomazia e ambizioni energetiche
L’evoluzione parallela di questi due dossier – l’avanzamento della centrale di Dabaa e il tentativo di stabilizzare il fronte iraniano – mostra chiaramente la strategia egiziana: porsi come attore responsabile, promotore dell’energia pacifica e della cooperazione internazionale, e al tempo stesso come ponte diplomatico in uno degli scacchieri più complessi del Medio Oriente.
Il Cairo conferma così la sua volontà di rafforzare il ruolo della AIEA, sostenere il TNP e contribuire alla stabilità regionale attraverso il dialogo e il rispetto delle norme internazionali.
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