Il Rav Toaff e il Morè Yisrael Dovid Bar Avraham

Il Rav Toaff e il Morè Yisrael Dovid Bar Avraham
AISC news.. La storia degli incontri tra il Rabbino Capo Emerito Prof. Elio Toaff z”l, guida spirituale e simbolo del rinnovamento dell’Ebraismo italiano, e il Morè Yisrael Dovid Bar Avraham (Carmine Davide Delle Donne), fondatore e guida spirituale della Casa di Preghiera per tutti i Popoli, si inserisce in un cammino di dialogo, riconciliazione e nella prospettiva della Redenzione Finale per Israele e per le Nazioni.
Il primo incontro risale agli inizi degli anni 2000, quando il Morè Yisrael, allora residente a Roma in Piazza Vittorio, fece consegnare al Rav Toaff un dono simbolico: quattro pietre, ricevute in circostanze spirituali particolari nel corso di un lungo percorso di studio e di preparazione.
In una lettera datata 12 luglio 2001, Carmine Davide Delle Donne dichiarò di deporre nelle mani del Rabbino Capo e della Comunità Ebraica di Roma quelle pietre come testimonianza del suo lavoro sulla Redenzione Finale.
Il gesto — compiuto “con la facoltà di poterle ritirare in un tempo futuro” — rappresentava un atto di fiducia e di amore verso il Popolo d’Israele, un affidamento spirituale di profondo significato e valore.
Un momento di particolare rilievo avvenne durante la Festa di Chanukkà 5769 (2008), al Tempio Maggiore di Roma.
In quella occasione, su invito del prof. e storico Antonio Sorrenti, il Morè Yisrael fu presente all’accensione della prima candela della festa, insieme alle massime autorità religiose e civili: il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, e numerosi rappresentanti delle istituzioni italiane.
Dopo l’accensione della prima luce all’interno della Sinagoga, il Rav Toaff, pur anziano, scese personalmente a salutare per primo il Morè Yisrael Dovid Bar Avraham, invitato a sedersi ai primi posti.
Quel saluto — semplice ma carico di significato — fu ricordato come un incontro tra due testimoni della stessa Luce, quella della fedeltà al D-o d’Israele e del servizio alla verità.
Negli anni seguenti, il Morè Yisrael ha più volte ricordato con gratitudine e reverenza la figura del Rav Toaff, definendolo “uomo di altissimi meriti davanti ad HaShem e davanti agli uomini”, la cui memoria sia di benedizione (zichrono livrachà).




