Rivelati i dettagli di una misteriosa bara a Tanis: una scoperta che potrebbe riscrivere la storia del Terzo Periodo Intermedio

Rivelati i dettagli di una misteriosa bara a Tanis: una scoperta che potrebbe riscrivere la storia del Terzo Periodo Intermedio
di Chiara Cavalieri
Una scoperta sensazionale nel cuore di Tanis
AISc News.. Nell’area archeologica di San El-Hagar (Tanis), uno dei siti più ricchi e complessi dell’antico Egitto, una missione archeologica francese ha realizzato un ritrovamento destinato a lasciare il segno negli studi sul Terzo Periodo Intermedio. Il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha annunciato la scoperta di 225 statue funerarie (ushabti) appartenenti al re Shoshenq III, rinvenute durante i lavori di pulizia della camera settentrionale della tomba del re Osorkon II, sovrano della XXII dinastia.
Le statue, emerse da strati di limo compattato, si trovavano in prossimità di un sarcofago di granito privo di iscrizioni, scoperto in passato ma mai attribuito con certezza a un proprietario. Proprio questo elemento potrebbe rappresentare la chiave per sciogliere un enigma rimasto irrisolto da decenni.
Il ritorno dei misteri di Tanis
Tanis è una città fondamentale per la storia dell’antico Egitto. Divenne celebre nel 1939, quando all’interno delle sue tombe reali vennero scoperti i preziosi Tesori di Tanis, oggi esposti al Museo Egizio di Tahrir e considerati tra i ritrovamenti più sorprendenti dell’archeologia moderna.
Re Shoshenq III, figura centrale della XXII dinastia, fu responsabile di importanti opere architettoniche proprio nella città di Tanis. L’eccezionalità del ritrovamento odierno risiede nel fatto che nessuna scoperta di tale rilievo era stata più registrata nelle tombe reali del sito dalla metà del XX secolo.
Una svolta nelle ricerche: la bara potrebbe appartenere a Shoshenq III
Il Segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, dott. Mohamed Ismail Khaled, ha definito la scoperta una “tappa cruciale” nella comprensione delle sepolture reali del Terzo Periodo Intermedio. Le nuove evidenze scientifiche suggeriscono infatti che il sarcofago di granito possa appartenere proprio a Shoshenq III.
Una rivelazione che apre a due possibilità:
●il re potrebbe essere stato sepolto direttamente nella tomba di Osorkon II;
●oppure i suoi oggetti funerari potrebbero essere stati trasferiti successivamente nella camera, forse per proteggerli dai saccheggi.
Una questione che richiede ulteriori analisi e che potrebbe riscrivere parti della storia della XXII dinastia.
Iscrizioni sconosciute e nuove domande
Mohamed Abdel Badie, responsabile del settore delle antichità egizie, ha rivelato che nella stessa camera sono state trovate nuove iscrizioni, finora sconosciute. Queste aggiungono un tassello prezioso per comprendere l’evoluzione dell’uso delle tombe reali e delle pratiche funerarie in un’epoca caratterizzata da instabilità politica e continue riorganizzazioni del potere.
Una cooperazione archeologica lunga quasi un secolo
Il dott. Hisham Hussein, capo dell’Amministrazione Centrale delle Antichità del Basso Egitto, ha ricordato come la missione francese lavori sul sito sin dal 1929, in stretta collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità. La scoperta odierna è avvenuta durante la fase preparatoria di un progetto più ampio per la protezione delle tombe reali, che prevede:
●la costruzione di un moderno baldacchino protettivo;
●interventi per ridurre il sale presente nelle strutture;
●la pulitura delle componenti architettoniche interne ed esterne.
La prossima fase: decifrare le nuove iscrizioni
Il capo missione, dott. Frederic Peredo, ha annunciato che la fase successiva del progetto includerà lo studio approfondito delle nuove iscrizioni rinvenute nella camera settentrionale della tomba di Osorkon II, oltre al proseguimento delle operazioni di pulitura.
Rimane ancora irrisolta la domanda che domina ora la scena archeologica: Shoshenq III fu realmente sepolto nella tomba di Osorkon II?
Oppure i suoi effetti funerari vennero spostati lì in un secondo momento, forse durante un periodo di instabilità?
Le risposte potrebbero trovarsi proprio negli strati ancora da analizzare.
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